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IPOTESI DI UNA SCENEGGIATURA

IPOTESI DI UNA SCENEGGIATURA

Tratta da Libri e cazzotti e Il paradiso al primo piano



Il «sogno americano» di Tullio Pironti sta per avverarsi. La storia dello scugnizzo che diventò prima pugile e poi editore, raccontata nel libro di memorie Libri e cazzotti, è piaciuta alla californiana Red Hen Press, che ha deciso di pubblicarlo col titolo, quasi letterale, di Books and Rough Business.

Fabrizio Coscia, Il Mattino


Tullio Pironti
Prefazione di Giancarlo Dotto
Formato:140x210
Pagg.128
978-88-7937-663-1
€ 8,00


Scritta col piglio e il ritmo di un film di Monicelli o di Dino Risi, parla di «un paradiso abitato da diavoli», Napoli, in cui la fabbrica dell’appetito o anche semplicemente un estro picaresco producono personaggi strepitosi, imprese e imbrogli geniali, fatti stranissimi.

Antonio Ghirelli, Il Sole 24 Ore

In mezzo a tanta boxe cinematografica (da Million Dollar Baby a Cinderella Man) esce l’autobiografia di Tullio Pironti, ex boxeur oggi editore di talento e scrittore. Una storia travolgente di amori letterari e cazzotti.

Marino Sinibaldi

È una vita talmente avventurosa che non può non coinvolgerti. Il racconto della sua famiglia, della sua infanzia, di come ha combattuto con intelligenza non solo sul ring. È una di quelle storie che possono diventare film epici.

Costanza Falanga, Il Mattino

Ci fosse un Clint Eastwood nei paraggi, ne farebbe subito un film, di quelli che piacciono a lui: con gli eroi controvoglia, con la guerra in mezzo, con la voglia di riscatto, con i perdenti che però sanno anche vincere.

Emanuela Audisio, la Repubblica

Poi arrivò il destro, al mento, «preciso e mostruoso». Allora, spiega, «Mi si chiusero gli occhi ed entrai in un’ombra, nell’inchiostro nero, abbandonato da tutte le forze e dalla coscienza che volò via».

Marzio Breda, Corriere della Sera
 

Tullio Pironti, napoletano del 1937, ha iniziato l’attività editoriale nel 1972 con il libro-reportage La lunga notte dei Fedayn, scritto dal giornalista Domenico Carratelli all’indomani della strage di atleti israeliani e sequestratori palestinesi durante le Olimpiadi a Monaco di Baviera.
I suoi avi iniziarono l’attività libraria dopo la persecuzione subita nel regno borbonico da Michele Pironti, magistrato, imprigionato insieme a Luigi Settembrini, Carlo Poerio e altri patrioti, che fu poi ministro della Giustizia dopo l’Unità d’Italia.
Tullio Pironti ha proseguito l’attività del padre e del nonno; da editore ha fatto conoscere in Italia autori stranieri divenuti poi famosi, come Don DeLillo, Bret Easton Ellis, Raymond Carver, il Premio Nobel egiziano Naghib Mahfuz.
Particolare eco riscuotono tuttora i libri-reportage di David Yallop, John Cornwell, Philipp Willan, Leopold Ledl, Richard Hammer, sulle clamorose vicende finanziarie del Vaticano e sulla morte di Papa Luciani.
Fra gli autori italiani l’editore Pironti annovera Giuseppe Marrazzo, dal cui libro Il camorrista sul bandito Raffaele Cutolo (e relative complicità) venne tratto un film di successo; e, più di recente, Fernanda Pivano con Dopo Hemingway, serie di saggi sulla letteratura nordamericana degli anni ruggenti per l’impegno pacifista e libertario, accompagnata dalla biografia – anche per immagini – della famosa scrittrice e traduttrice.


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